Il recupero, durato oltre due anni, si è presentato particolarmente complesso tanto a causa delle cattive condizioni dello stabile, del quale sono state rifatte le solette e il tetto, quanto per la necessità di eliminare molte opere interne (e parzialmente esterne) realizzate dai proprietari che si sono succeduti in oltre un secolo.
Il restauro si è esteso anche a parte delle molte serre dell’azienda originale, ai chilometri di muri a secco che separano le dodici balze dove avvenivano le coltivazioni e all’invaso - posto nella parte più alta della proprietà - che veniva utilizzato per la raccolta dell’acqua per irrigazione. Sono stati solo eliminati solo alcuni annessi tecnici utilizzati per il riscaldamento delle serre.
Sul fronte della villa, in luogo di una piccola piscina di insediamento recente è stata costruita una grande vasca col compito di raccogliere le acque della miriade di rivoli che scendono dalla collina durante le piogge e di indirizzarle al vicino torrente.
Infine la villa è stata dotata di impianto geotermico e di impianto fotovoltaico, in modo da renderla energeticamente autonoma.
L’arredamento è stato realizzato con mobili risalenti alla medesima epoca dell’edificio.
Le immagini sottostanti si riferiscono a diversi stadi del recupero della proprietà. Una vasta documentazione può essere trovata nel volume “Dimore di lago”, Andrea Lazzarini editore